il coraggio ha due volti:quello di avanzare e quello di fermarsi o di ritirarsi.Esiste una staordinaria risorsa sociale ed individuale di cui non teniamo conto e che sprechiamo:l'entusiasmo.L' entusiasmo è energia,slancio,fede.E' una forza trascinante che tende a ciò che è alto, a ciò che ha valore.Una potenza che spinge ad andare al di là di se stessi.Nella vita sociale ,politica, religiosa ,ci sono momenti creativi in cui,nel giro di pochi mesi o di pochi anni, si creano nuove formazioni sociali che poi durano nel tempo, e possono avere una influenza enorme nella storia.lo stesso accade nella nostra vita individuale.Ci sono dei periodi in cui le nostre capacità si moltiplicano.Animati da una forza straordinaria, gli ostacoli non ci spaventano, anzi ci rafforzano.Quando siamo innamorati,quando scopriamo che a breve la donna che amiamo porterà alla luce nostro figlio, quando scopriamo una nuova fede politica o religiosa siamo capaci di rompere col passato, di abbandonare le nostre abitudini e le nostre meschinità.Possiamo fonderci con l'altro, ricominciare da capo.E' in quel momento che dobbiamo costruire.L'entusiasmo è una qualità dei giovani perchè sanno credere e rischiare.Perchè hanno bisogno di un ideale e di una fede.Solo pochi, tra i grandi,conservano la capacità di rinascere e rinnovarsi.ma l'entusiasmo è una risorsa labile,deve essere coltivato, tenuto in vita, alimentato ma soprattutto bisogna possederlo.Dobbiamo credere in ciò che facciamo, nel nostro compito.Occorre a vere una meta, una fede, occorre avere fiducia negli esseri umani,occorre rigore morale.Alcune persone sanno suscitare entusiasmo con strumenti demagogici, in un comizio, in una convention.Ma,se non sono intimamente sinceri,se non hanno una vera forza morale,se non sono portatori di valori,alla fine si tradiscono.Si circondano di cortigiani ipocriti e costruiscono sulla sabbia.Purtroppo ci sono innumerevoli persone che fanno di tutto per spegnere l'entusiasmo, per distruggerlo.Persone che non hanno valori,ideali, che lavorano solo per lo stipendio, il guadagno , il proprio tornaconto.Costoro temono gli innovatori che, con il loro slancio,mettono in crisi le loro posizioni di potere.Spesso sono tirannici e vogliono essere temuti dai loro sottoposti.Perciò feriscono,umiliano,mortificano quelli che sono più vivaci, entusiasti,pieni di vita.Sono questi i distruttori della ricchezza umana e sociale.E dunque ne vale la pena?è giusto prodigarsi anche quando un bene non ti viene riconosciuto?Credo proprio di si, poichè così partecipiamo all'opera dell'evoluzione che si svolge per tentativi ed errori.E se il tentativo è dettato dall'unione che vi sta nell'entusiasmo giovanile e l'esperienza mirabile dell'anziano saggio, non si può far altro che creare, avanzare ed ostentare il coraggio di osare a discapito di chi deve capire che è il momento di mettersi da parte e non ostacolare l'innovazione.
Caterina Chiavetta
lunedì 1 giugno 2009
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